Thomas Scalco
‘Ntambah // Hercafalía
Argillite e resina acrilica su tela
2019

 

Nei dipinti ‘Ntambah (dal dialetto camuno: nascondersi, ritirarsi) e Hercafalía (sempre dal dialetto: cercatore di luce) una parte di Lozio entra fisicamente e visivamente a comporre l’opera stessa.
La prima parte dell’operare dell’artista è un intervento su Lozio: si tratta, infatti, metaforicamente parlando, di un’accelerazione del processo disgregativo già in atto. L’argillite è così ridotta in polvere e mesticata al legante, diventando colore e strumento atto a lasciare un segno.
La seconda fase è la visita alle grotte naturali presenti sopra le frazioni di Villa e Sommaprada, luoghi usati in passato come rifugio. Dapprima viste come cavità oscure, è però nell’abituarsi della vista all’oscurità che la curiosità prende il sopravvento e lo sguardo inizia a vagare sul nuovo ambiente, pregno com’è di stimoli sensoriali. Tutto viene alterato durante questa esperienza immersiva, carica anche di suggestioni. Il viaggio in profondità termina e, spinti dalla necessità di ritornare al mondo, si resta abbagliati dalla luce, divenuta incredibilmente più chiara, come una rivelazione improvvisa e allucinata.
La stessa disposizione dei due dipinti, situati in differenti punti della Casa-Museo, mira a riproporre questo percorso esperienziale sperimentato dall’artista: la prima opera che si incontra, al piano terra, è ‘Ntambah. In una nicchia presente nello spazio meno artefatto della casa, rappresenta l’ingresso di una caverna, un’oscurità che via via si addensa verso il centro, indicando l’avvio di un percorso. Hercafalía, situata in una cavità nella parete, si trova invece all’ultimo piano dell’edificio e rappresenta l’uscita dalla grotta, la fine del percorso, l’attimo in cui si comincia a intravedere la massima luce. In essa è presente un cristallo appena percettibile ma immanente, simbolo dell’affinarsi dei sensi e della percezione, frutto dell’esperienza appena vissuta e del mutare del proprio sguardo.

THOMAS SCALCO

Vicenza, 1987

 

Thomas Scalco was born in Vicenza in 1987. He attended the first-level degree in Visual Arts at the Accademia di Belle Arti in Venice, where he graduated in 2011 and where he specialized in Painting and Visual arts in 2014. He was a finalist at the Premio Lissone (2014), he was mentioned by the jury of the Premio Ora (2015). He won the Under30 prize at the Arteam Cup (2015), the Painting’s prize at the Lynx Prize (2016).  He was invited to the 57th Bugatti-Segantini Award (2017) and he was a finalist at the San Fedele Visual Arts award (2017). He held the first personal exhibition, Ossimori at the Banca Sistema spaces in Milan in 2016. In the same year, he was invited by I Martedì Critici to participate in the Bocs artistic residence in Cosenza and in the inaugural Bocs Museum exhibition (2017). In 2017, his second solo exhibition, Il decifbile languore del Transparenza was at Villa Contemporanea in Monza. Among his recent exhibitions there are: Arteamcup 2018 at the Zoli Foundation in Forlì; the solo exhibition La filigrana del vuoto at the Kreis für kunst und kultur di Ortisei and the solo exhibition Interazioni possibili at the Syracuse Exhibition Space in Agrigento.

*BACKSTAGE