“Un bel gatto nero dai grandi occhi verdi luccicanti nella notte attraversa velocemente la strada del paese, diretto verso la radura appena fuori l’abitato. Nascosto alla vista di chiunque e avvolto nell’oscurità imperante mostra finalmente la sua vera natura: è una donna.”

“Delle profonde orme rompono la piatta distesa innevata. Non sono però delle semplici orme animali, ricordano più delle impronte di piedi scalzi. Ma chi mai si sarà inoltrato in quel mare di bianco, lasciando quelle tracce? Di sicuro nessun uomo dotato di buon senso.”

“Il vento sibila tra i ruderi dell’antico castello, che dominava imponente sopra l’abitato godendo di una vista allo stesso tempo spettacolare e strategica. Una figura spiritica si aggira attenta e indisturbata tra questi resti, scrutando l’orizzonte alla ricerca di qualcosa o di qualcuno.”

Lenta scivola lungo le pendici del monte. Sibilando, schiva gli alberi che nel fitto bosco la separano dalla sua agognata meta. Si inoltra sempre di più nell’oscurità, al sicuro da predatori e occhi indiscreti.

La grande luna piena viene oscurata momentaneamente da delle sagome indefinite. Sembra uno strano stormo di corvi, ma la sua natura è in realtà un’altra. Lentamente, queste figure tetre calano verso la piccola radura, protetta da un cerchio di alberi.

Una tremolante scia luminosa si srotola lenta lungo il sentiero del bosco. Nell’oscurità le piccole fiammelle danzano allegre illuminando parzialmente la via. Come un lungo serpente la processione luminosa scivola lenta verso l’abitato.