Cesare Patané
Bòte
Tecnica mista
2019

 

L’artista per il progetto Bòte (dal dialetto camuno: racconti, storie) prende spunto dalla leggenda del Barbaluf. Si narra che questo uomo selvaggio, una creatura più o meno crudele a seconda dei diversi racconti, viva nei boschi circostanti la Valle di Lozio e scenda al paese in cerca di cibo quando è affamato.
Basata sui resoconti di avvistamenti storici e sui racconti degli abitanti, l’opera consiste in una raccolta di articoli, fotografie, lettere e mappe che attestano il passaggio del Barbaluf a Lozio: un insieme di testimonianze reali e di “prove” create ex novo dall’artista sull’esistenza fantomatica di questo personaggio che popola i racconti della tradizione. Il vero e il falso, l’antico e il contemporaneo si mescolano così in un lavoro poliedrico e quasi investigativo sulle tracce di questa figura mitica e fuggevole.
Le storie popolari locali, inventate e raccontate principalmente per spaventare i bambini, diventano in questo modo una fake news che oltrepassa i confini della tradizione. È proprio su questo che l’opera vuole interrogare l’osservatore: le fake news, che negli ultimi anni hanno invaso il web e il presente quotidiano, sono come leggende moderne che ci portano in una sorta di Medioevo contemporaneo, nel quale è difficile distinguere la verità reale ed effettiva dalla costruzione falsa e artefatta. Le nuove menzogne si aggrappano così alla buona fede e all’ingenuità quasi infantile con cui ci affidiamo ai social network come principale fonte di informazione.

CESARE PATANE’

Napoli, 1985

 

Cesare Patané è nato nel 1985 a Napoli, dove vive e lavora. Nel 2010 si è diplomato in Pittura all’Accademia di Belle Arti di Napoli. Il suo lavoro si articola in linguaggi differenti utilizzando prevalentemente la scultura.  Tra le recenti esperienze, nel 2018 ha vinto il premio “un’opera per il castello” con mono no aware, installazione al Castel sant’Elmo; nel 2017 ha esposto nella mostra Deus Ex Machina a cura di Valeria D’Abrosio a Pentaspace di Firenze. Cura il concorso di fotografia Terra/Uomo/Cielo – SIDICINI contemporary art prize al Museo Archeologico Teanum Sidicinum. Nel 2017 si è specializzato in modellazione 3D e animazione digitale. Nel 2013 ha fondato la casa editrice Inknot. Attraverso la collaborazione con associazioni e istituzioni come il Museo MADRE e Aporema onlus, crea e attiva laboratori che si occupano di didattica per l’arte.

*BACKSTAGE